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Punti fermi nella storia del terrorismo stragista
Claudio Nunziata

Magistrato in pensione. In qualità di sostituto presso la Procura di Bologna, ha svolto le prime indagini nei tre processi per le stragi che, tra il 1974 ed il 1984, hanno interessato la città di Bologna (treno Italicus, stazione di Bologna, rapido 904). Ha scritto numerosi saggi e analisi in materia di criminalità economica e storia dell'eversione. È membro del Cedost (Centro di Documentazione sullo stragismo).

2018

Il terrorismo nell’Italia del dopoguerra ha certamente avuto sue caratteristiche specifiche in relazione ai diversi periodi in cui si è manifestato. Caratteristiche che generalmente sono individuate solo sulla base delle sue manifestazioni esteriori che sono sotto gli occhi di tutti.
Più interessante è cercare di comprendere se, al di là delle apparenze, singole sue manifestazioni abbiano rappresentato delle variabili indipendenti ovvero se vi sia stato, almeno in parte, qualche filo comune che abbia tenuto insieme tutte o parte delle sue manifestazioni .
Per sciogliere questo nodo è necessario liberarsi dei vincoli propri del piano giudiziario, che sinora ne hanno favorito una rappresentazione dominata dalla frammentazione, ancorata alla specificità della competenza territoriale ed a tutta una serie di vincoli processuali necessitati dalle esigenze di difesa degli imputati, che nulla hanno a che fare ai fini della ricostruzione storica. Vincoli che non sempre il coordinamento, in particolare a livello di organi centrali della Polizia giudiziaria, ha contribuito a superare.

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