L'Istituto Centrale per gli Archivi-ICAR ha avviato nel settembre 2019 un progetto finalizzato alla reingegnerizzazione della originaria architettura informativa del Portale della Rete degli archivi per non dimenticare (Portale tematico che fa parte del Sistema Archivistico Nazionale-SAN) e del sito Fonti Italia repubblicana collegato al Portale.
Riorganizzazione dei contenuti esistenti e acquisizione di nuovi contenuti, più stretta integrazione del Portale nel SAN, nuove funzionalità che renderanno agevole il lavoro degli archivisti, delle associazioni, degli enti, delle istituzioni aderenti alla Rete, degli studiosi, dei ricercatori e dei frequentatori del Portale, da sempre aperto alla collaborazione con i cittadini e, in particolare, con le scuole e le università: l'obiettivo è di concludere la reingegnerizzazione del Portale entro la fine del 2020.
Le fasi del progetto sono descritte dettagliatamente nel sito dell'ICAR.
A Brescia, nell'àmbito delle manifestazioni in prossimità del cinquantesimo anniversario della Strage di piazza della Loggia (28 maggio 1974), la Casa della Memoria organizza il ciclo conferenze La strage di Piazza della Loggia e la risposta della città tra storia e memoria.
Giovedì 18 aprile si tiene l'incontro Il “Mondo Cattolico” e la strage di Piazza Loggia (Sala del Camino, Palazzo Martinengo delle Palle, via San Martino della Battaglia, 18).
Intervengono lo storico Giovanni Mario Ceci e Monsignor Giacomo Canobbio. Coordina Emilio Del Bono.
Martedì 16 aprile, a Roma, si è svolta la cerimonia di commemorazione della Strage di Primavalle, avvenuta 51 anni fa.
Nel corso della mattinata, di fronte al palazzo in cui vennero uccisi Virgilio e Stefano Mattei, figli di Mario Mattei, segretario locale del Movimento Sociale Italiano, si è tenuta la commemorazione ufficiale. Erano presenti Miguel Gotor, Assessore alla cultura del Comune di Roma, Francesco Rocca, Pesidente della Regione Lazio, e Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura.
A 39 anni dalla Strage di Pizzolungo (frazione di Erice, TP), della quale furono vittime innocenti Barbara Rizzo Asta e i due figlioletti, i gemelli Salvatore e Giuseppe Asta (vi scampò invece il magistrato Carlo Palermo della Procura di Trapani), da martedì 2 a venerdì 5 aprile prende vita a Erice la manifestazione in ricordo delle vittime intitolata Non ti scordar di me.
Come nelle precedenti edizioni, l'insieme degli eventi è il risultato di una collaborazione tra enti e associazioni e la rete tra le scuole di Erice e Trapani. Promosso dal Comune di Erice e dall’Associazione Libera, si avvale del contributo delle scuole Istituto Comprensivo “G. Pascoli–A. De Stefano”, Istituto Comprensivo “Giuseppe Pagoto”, Istituto Comprensivo “Giuseppe Mazzini”, I.I.S.S. “Sciascia e Bufalino”, I.I.S. “Ignazio e Vincenzo Florio”, del Polo Universitario di Trapani, del Teatro Ariston di Trapani, della F.N.S.I., dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, dell’associazione Articolo 21 e di Libera Informazione.
A trent'anni dall'omicidio di don Giuseppe (detto Peppe) Diana, si mobilita l'ampio movimento di associazioni e di persone nato per difendere la memoria, le idee e l'operato del parroco ucciso dalla camorra il giorno dell'onomastico nella sacrestia della sua chiesa, San Nicola di Bari. Nel corso degli ultimi mesi è stata organizzata l'iniziativa Trent'anni di voci sulle terre di don Peppe Diana.
Già a partire dal Natale del 2023, il Comitato "Don Peppe Diana", ideatore delle numerose iniziative da tenere per il trentennale dell'omicidio di Diana, ha riproposto, insieme a numerose associazioni, enti istituzionali e la Diocesi di Aversa (CE), il documento Per amore del mio popolo, diffuso nel Natale del 1991 in tutte le chiese di Casal di Principe (CE) e della zona aversana da don Peppino Diana e dai parroci della forania.
Il documento è la prima tappa di un percorso che si conclude con una grande marcia il 19 marzo 2024, con partenza alle ore 9 da piazza Villa, attraverso le strade di Casal di Principe, e la partecipazione dei giovani delle scuole, che è stata sollecitata direttamente dai familiari di don Diana, a partire dai fratelli Marisa ed Emilio, ma anche da Augusto Di Meo, il testimone dell'assassinio di don Peppe.
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha dichiarato: «La testimonianza di Don Diana è divenuta un simbolo potente di liberazione, una spinta al riscatto sociale. Don Giuseppe ai ragazzi insegnava che la via della libertà passa dal non piegare la testa al ricatto mafioso e che è possibile costruire un mondo migliore. Pagò con la vita il coraggio e la coerenza personale e la sua vita è diventata lezione, patrimonio per il Paese».
Il testo integrale della dichiarazione di Sergio Mattarella (19 marzo 2024)
Il documento Per amore del mio popolo
La pagina del Comitato "Don Peppe Diana", organizzatore della manifestazione pubblica con corteo del 19 marzo 2024
