Briciole di pane

Studenti e mafia
Scuola
15 mar 2011

Durante l'estate 2011, tutta la classe II F del Liceo scientifico "P. Ruffini" di Viterbo ha avuto un libro da leggere, Cose di Cosa nostra di Giovanni Falcone, in collaborazione con Marcelle Padovani (Milano, Rizzoli 1992), di cui si sarebbe discusso nel corso della prima settimana di lezione.
Subito dopo è stato avviato il progetto: 416-bis (saper fare una ricerca, saper fare una relazione). Infatti, sempre a settembre, la professoressa M. Letizia Cerica, insegnante di italiano e latino, ha assegnato a ciascun alunno un "pezzo" di storia della mafia - dalle origini al 1993 -, corredandolo di una brevissima bibliografia. La consegna era di fare sul tema una ricerca, da realizzare utilizzando tutti gli strumenti possibili (biblioteca, internet, ecc.). Dopo due mesi, con cadenza settimanale, ogni alunno - secondo un calendario stabilito - si è seduto alla cattedra e ha fatto lezione al resto della classe, illustrando il materiale che aveva reperito.
Tutto questo per l'intero anno scolastico.
Se all'inizio (origini della mafia, caso Notarbartolo) l'attenzione era scarsa, col passare delle settimane le orecchie si sono affinate e la capacità di collegare i particolari, anche trasversali, è diventata una caratteristica per lo più diffusa. Ed era proprio questo lo scopo del lavoro.
Il filmato è una sintesi del lavoro che i ragazzi hanno svolto nel corso di tutto l’anno scolastico 2011/2012.

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Gli alunni della II F con la professoressa M. Letizia Cerica
Gli alunni della II F con la professoressa M. Letizia Cerica

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