Briciole di pane

Storia del processo infame. Relazione sulla vicenda giudiziaria della Strage di piazza Fontana
Federico Sinicato

Avvocato a Milano dal 1978, penalista, per anni ha difeso i familiari delle vittime delle stragi fasciste degli anni Settanta, di Piazza Fontana, di via Fatebenefratelli e di piazza della Loggia. Autore di articoli su vari organi di stampa e relatore a convegni specializzati, impegnato nella difesa dei principi fondamentali della Costituzione, è stato tra i promotori dell’Osservatorio per la legalità. Attualmente presiede l’Associazione piazza Fontana 12 dicembre 1969.

2009

Su piazza Fontana è stato scritto e detto moltissimo e non sempre è facile separare i fatti dalle opinioni: ho ritenuto opportuno riassumere i primi attraverso  l’oggettività delle sentenze, lasciando al lettore la libertà del proprio giudizio.


L’esplosione degli ordigni collocati a Roma e Milano il 12 dicembre 1969
Erano le ore 16.37 di venerdì 12 dicembre 1969.
Nel salone centrale della Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano si stavano svolgendo per antica consuetudine le contrattazioni.
Improvvisamente vi echeggiava il fragore dell’esplosione di un ordigno di elevata potenza.
Quattordici erano i morti (destinati ad aumentare a sedici entro il 2 gennaio del nuovo anno con il sopravvenuto decesso dei feriti Scaglia Angelo e Galatioti Calogero a causa delle gravi ferite riportati, ai quali successivamente doveva essere aggiunto Vittorio MOCCHI deceduto a seguito delle complesse patologie provocate dalle lesioni interne subite per lo scoppio) tutti clienti dell’Istituto bancario: ARNOLDI Giovanni, CHINA Giulio, CORSINI Eugenio, DENDENA Pietro, GAIANI Carlo, GARAVAGLIA Carlo, GERLI Paolo, MELONI Luigi, PAPETTI Gerolamo, PASI Mario, PEREGO Carlo Luigi, SANGALLI Oreste, SILVA Carlo, VALÈ Attilio.
Gravemente feriti restavano nell’interno della sede bancaria altri quarantacinque clienti.
Vari feriti contava anche il personale della banca oltre a sette persone che si trovavano sul marciapiede di Piazza Fontana.
Verso le 16.25 dello stesso giorno nella sede centrale di Milano della Banca Commerciale Italiana, sita in Piazza della Scala, era stata intanto rinvenuta dal personale di servizio una borsa di similpelle contenente una cassetta metallica.
Lo stesso 12 dicembre in Roma, dopo breve tempo esplodevano altri tre ordigni: il primo scoppiava alle ore 16.55 nel sottopassaggio esistente nell’interno della Banca Nazionale del Lavoro, sita in Via S. Basilio, e provocava lesioni personali a quattordici dipendenti di tale Istituto.
Il secondo ed il terzo sull’Altare della Patria in Piazza Venezia, rispettivamente alle ore 17.22 alla base del pennone alza-bandiera del monumento ed alle 17.30 sui gradini della porta di accesso al Museo del Risorgimento sito nella parte posteriore del monumento medesimo.
Producevano con la proiezione di schegge, varie ferite a quattro persone.

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